Smartphone – Attenzione al microfono sempre acceso: GPDP indaga
Il Garante per la protezione dei dati personali interviene per far luce su un trattamento di dati personali, aggressivo e poco trasparente
Di seguito il recente Comunicato Stampa : Aperta indagine sulle app “rubadati” e sul mercato dei dati
Microfoni degli smartphone sempre accesi a carpire informazioni rivendute poi a società per fare proposte commerciali.
Un fenomeno sempre più diffuso, che sembrerebbe causato anche dalle app che scarichiamo sui nostri cellullari. Molte app, infatti, tra le autorizzazioni di accesso che richiedono al momento del download, inseriscono anche l’utilizzazione del microfono.
Su questo illecito uso di dati che si sta facendo alle spalle di persone ignare, già all’attenzione dei suoi uffici, il Garante per la privacy ha avviato un’indagine dopo che un servizio televisivo e diversi utenti hanno segnalato come basterebbe pronunciare alcune parole sui loro gusti, progetti, viaggi o semplici desideri per vedersi arrivare sul cellulare la pubblicità di un’auto, di un’agenzia turistica, di un prodotto cosmetico.
L’Autorità ha avviato un’istruttoria, in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, che prevede l’esame di una serie di app tra le più scaricate e la verifica che l’informativa resa agli utenti sia chiara e trasparente e che sia stato correttamente acquisito il loro consenso.
La nuova attività del Garante si affianca a quella già avviata sulla semplificazione delle informative, attraverso simboli ed immagini, affinché gli utenti e i consumatori siano messi in grado in maniera sintetica ed efficace di fare scelte libere e consapevoli.
Attenzione, avverte il Garante, “una volta che si accetta, senza pensarci troppo e senza informarsi sull’uso che verrà fatto dei propri dati, il gioco è fatto”.
In realtà, la condotta in esame non è nuova nella prassi europea.
Un esempio su tutti è la sanzione di 250.000 euro comminata a LaLiga
Approfondisci qui https://notizie.key679.it/2020/01/07/sanzione-250k-per-mancata-trasparenza-su-app/