Articolo 28 – Obbligo Organigramma e Sanzioni Possibili
L’articolo 28 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la gestione della privacy nelle realtà aziendali italiane che trattano dati identificativi. Questo articolo impone obblighi specifici ai titolari del trattamento (data controller) e ai responsabili del trattamento (data processor), richiedendo che questi ultimi forniscano garanzie sufficienti per attuare misure tecniche e organizzative adeguate al fine di rispettare il regolamento e garantire la tutela dei diritti degli interessati.
Uno degli aspetti cruciali di conformità all’articolo 28 è la definizione di un organigramma privacy all’interno delle organizzazioni. L’organigramma privacy è una struttura organizzativa che assegna chiaramente ruoli e responsabilità in materia di protezione dei dati personali. Questo è essenziale per assicurare che tutte le funzioni aziendali coinvolte nel trattamento dei dati siano consapevoli dei propri obblighi e possano operare in conformità con il GDPR.
Il primo passo per definire un organigramma privacy consiste nell’identificazione delle figure chiave coinvolte nel trattamento dei dati. Questo include il Data Protection Officer (DPO), se obbligatorio, che ha il compito di monitorare la conformità al GDPR e fungere da punto di contatto per le autorità di controllo e gli interessati. Altri ruoli critici possono includere i responsabili della sicurezza delle informazioni, i gestori delle risorse umane e i responsabili IT, ognuno dei quali deve avere competenze specifiche in materia di protezione dei dati.
È importante che l’organigramma privacy sia integrato con i processi aziendali esistenti e che vengano implementate misure di formazione continua per il personale. Questo garantisce che tutti i dipendenti siano costantemente aggiornati sui principi del GDPR e sulle migliori pratiche per la protezione dei dati. La formazione deve coprire aspetti come la gestione dei dati, le procedure di risposta agli incidenti di sicurezza e le modalità per garantire la sicurezza dei dati durante tutto il ciclo di vita del trattamento.
Un focus particolare deve essere posto sulle sanzioni previste dal GDPR in caso di mancata conformità. Le autorità di controllo hanno il potere di imporre sanzioni amministrative significative. Le violazioni degli obblighi dell’articolo 28 possono comportare multe fino a 10 milioni di euro o, nel caso delle imprese, fino al 2% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore. Queste sanzioni possono essere imposte in aggiunta ad altre misure correttive come la sospensione dei flussi di dati verso il responsabile del trattamento non conforme.
La severità delle sanzioni evidenzia l’importanza di un approccio proattivo alla gestione della privacy. Le aziende devono adottare misure preventive per identificare e mitigare i rischi legati al trattamento dei dati. Questo include la conduzione di valutazioni di impatto sulla protezione dei dati (DPIA), l’implementazione di politiche di sicurezza robuste e la revisione periodica delle pratiche di trattamento dei dati.
In conclusione, l’articolo 28 del GDPR impone obblighi stringenti ai titolari e ai responsabili del trattamento, richiedendo la definizione di un organigramma privacy chiaro e funzionale. Le aziende italiane devono prestare particolare attenzione alla conformità per evitare sanzioni severe e garantire la tutela dei dati personali degli interessati. Investire in una governance efficace della privacy non solo assicura il rispetto delle normative, ma contribuisce anche a costruire la fiducia dei clienti e a proteggere la reputazione aziendale.