I 5 errori comuni che mettono a rischio la sicurezza informatica – come evitarli

I 5 errori comuni che mettono a rischio la sicurezza informatica – come evitarli

I 5 errori più comuni che mettono a rischio la sicurezza informatica nelle aziende – e come evitarli

La sicurezza informatica è diventata una delle principali priorità per qualsiasi organizzazione, grande o piccola. Una gestione superficiale dei rischi digitali può infatti portare a gravi conseguenze: perdita di dati, violazioni di legge (GDPR), danni reputazionali e ingenti costi per il ripristino.

Ma sapete quali sono i 5 errori più comuni che espongono al rischio di un data breach?

  1. Password troppo semplici o riutilizzate
  2. Nessun aggiornamento regolare di software e sistemi
  3. Mancanza di un backup dei dati aggiornato
  4. Click su link sospetti o allegati infetti (phishing)
  5. Utilizzo di reti Wi-Fi pubbliche senza adeguata protezione

Questi errori, spesso sottovalutati, sono tra le principali cause di violazioni dei dati personali e compromissione dei sistemi.

Ma cosa possono fare concretamente i Titolari del trattamento e i Data Processor per ridurre il rischio?

Per i Titolari del trattamento (Data Controller):

  • Definire e attuare una politica di sicurezza informatica: le misure di protezione devono essere commisurate ai rischi, come previsto dall’art. 32 del GDPR.
  • Favorire la formazione periodica dei dipendenti su minacce informatiche, phishing e gestione sicura delle credenziali.
  • Adottare misure tecniche solide, come la crittografia dei dati, firewall, antivirus aggiornati e autenticazione a due fattori (2FA).
  • Monitorare e aggiornare costantemente i sistemi IT, server e software aziendali.
  • Prevedere backup regolari, archiviati in modo sicuro e testati periodicamente per verificarne il corretto ripristino.
  • Tenere un Registro dei Trattamenti aggiornato, che includa anche le misure di sicurezza da utilizzare.
  • Formalizzare ruoli e responsabilità, attraverso incarichi e nomine a Responsabile Esterno del trattamento (art. 28 GDPR), se applicabile.

Per gli incaricati/autorizzati al trattamento (Data Processor):

  • Utilizzare credenziali complesse e uniche per ciascun account, evitando la condivisione delle password.
  • Segnalare immediatamente attività sospette o errori che potrebbero compromettere la sicurezza dei dati.
  • Non cliccare su link sospetti né aprire allegati da mittenti sconosciuti: è la porta d’ingresso per malware e ransomware.
  • Evitare l’uso di reti Wi-Fi pubbliche per accedere a dati aziendali o alla posta elettronica, se non con connessioni VPN sicure.
  • Limitare il salvataggio di dati aziendali su dispositivi personali o non protetti.

La sicurezza informatica è un lavoro di squadra. Richiede consapevolezza, strumenti adeguati e comportamenti responsabili.

Proteggere i dati personali significa tutelare i diritti delle persone e la credibilità dell’azienda. Prevenire è non solo più sicuro, ma anche molto meno costoso che rimediare dopo una violazione.

Implementare anche poche di queste misure, in modo coerente e documentato, può fare una grande differenza.